Il progetto
Atelier Alifuoco è un vecchio appartamento napoletano convertito in laboratorio artistico nel 2016 per volontà di Alessandro Cirillo (proprietario dell’immobile) e Francesco Maria Sabatini (primo artista in residenza).
Alifuoco, allusione all’ardente fenice che rinasce dalle proprie ceneri, è in realtà il nome preso in prestito dalle sorelle Dora e Fausta Alifuoco, vissute nell’appartamento, il quale conserva ancora residui di vita passata tra affetti, attenzioni domestiche e lavori di sartoria. Una casa che come le altre del palazzo (e forse dell’intera zona) era impegnata nell’attività di manifattura tessile, in sincronia con i guantai e le pelletterie di Via Cirillo, strada che ancora conserva tracce di questa storia corporativa.
L’appartamento, sito al primo piano del condominio-museo, è composto da 4 stanze occupate da studi d’artista, con annessi ambienti comuni. Gli artisti attualmente in residenza sono Lucia Schettino, Maria Teresa Palladino, Francesco Maria Sabatini e Nicola Vincenzo Piscopo.
Negli ultimi anni le attività private degli artisti in residenza si sono fuse sempre più nella coazione a produrre relazioni con altri artisti e operatori culturali, spesso sotto la formula dell’open studio, insieme ad artisti ospiti.
Tra le iniziative dell’Atelier Alifuoco abbiamo la collettiva Quartetto (2018, a cura di Marco De Gemmis), la mostra-rivista Metastasi (2020), “Dialoghi” un’open studio in dialogo con artisti ospiti (2021, a cura di Martina Campese e Raffaella Ferraro).
Da questa combinazione di stimoli ed energie nasce il progetto Quartiere Latino (2021).